“Campo Grafico” n. 2, Febbraio 1933. Copertina di Carlo Dradi e Attilio Rossi (con fotolitografia di Alfredo De Pedrini).
«La breve esperienza della rivista “Campo Grafico”, trascorsa a Milano tra il 1933 e il 1939 in sessantasei numeri tutti diversi quanto a messa in pagina, rappresenta sin dal suo esordio l’apertura della grafica e della tipografia italiane al razionalismo internazionale, in piena polemica con le posizioni de “Il Risorgimento” e con il ‘ritorno all’ordine’ che è cifra distintiva diffusa degli anni Trenta. “Campo Grafico” rifiuta apertamente regole, insegnamenti e concorsi; il carattere perde centralità, a favore di una messa in pagina libera da modelli e schemi, intendendo la tipografia come fattore eminentemente tecnico e non estetico. Forti sono le influenze del Futurismo, e alla grafica di questo movimento sarà dedicato l’ultimo numero del 1939: la rivista chiuderà infatti dopo la promulgazione delle Leggi razziali e l’esilio in Argentina del suo primo direttore, Attilio Rossi, a cui erano succeduti nel 1935 Carlo Dradi e Luigi Minardi. I numeri di “Campo Grafico”, tutti di grande interesse, sono un susseguirsi di contributi e invenzioni che esplorano nuovi linguaggi e tecniche: dai fotomontaggi del primo numero e gli esperimenti fotolitografici del secondo, tutti firmati Dradi-Rossi, alla prima copertina fotografica dello studio Boggeri, del 1934».
Tratto da Caratteri & comunicazione visiva, di Fabrizio M. Rossi (2007): scheda n. 5.
È uscito «Il nuovo Caratteri e comunicazione visiva», di Fabrizio M. Rossi, edizioni IkonaLíber.
Edizione completamente rinnovata nei contenuti e nella forma. 184 pp., 138 illustrazioni in b/n; glossario tipografico; prontuario dei caratteri; bibliografia per argomenti. Presentazione di Cinzia Ferrara, presidente dell’AIAP. Con interventi di Sandro Berra, Beppe Chia, Piero De Macchi, Marco Giovenale.
«Credo sia passato un numero sufficiente di anni dalla prima edizione di questo libro per domandarsi se la forma della scrittura, i caratteri, la tipografia, siano ancora cosí invisibili come mi sembrava fossero allora; piú in generale, per domandarsi che cosa sia avvenuto in quest’àmbito nel tempo trascorso e dunque che senso abbia, oggi, un libro sulla tipografia. Le risposte a queste domande mi sono sembrate giustificare la (ri)scrittura di queste pagine, invitando i lettori a un viaggio nel mondo dei caratteri tipografici. Al termine di questo percorso saremo liberi di volta in volta di attenerci a regole tipografiche tramandate o di infrangerle consapevolmente».
36 designer per 36 progetti sulla libertà e la memoria.
Questa la consistenza della mostra «Design resistente», dal 14 aprile allo spazio MIL di Sesto San Giovanni. Il giorno dell’inaugurazione si arricchirà anche di un laboratorio di stampa a caratteri mobili, «Lettere molto resistenti».
Per info: Spazio MIL via Granelli, 1 – Sesto San Giovanni (Mi)
tel. 02 36682271 info@spaziomil.org
Nuovo sito dello studio grafico Ikona e delle edizioni IkonaLíber, completamente rinnovato. Nuovo nell’aspetto e nei contenuti. In poche parole, “chi siamo” e “che cosa facciamo”: progetti grafici e dei contenuti, progetti tipografici, fotografia e ricerche iconografiche, formazione. Uno spazio speciale è dedicato alle edizioni IkonaLíber, con il catalogo completo dei libri su carta e degli e-book. Buona navigazione!
Pubblicato il 4/03/2013 su AiapZine
Fabrizio M. Rossi, Italy [text] Kevin Steele, USA [images]
Kevin Steel è un progettista grafico che ha conseguito un master alla Henry Radford Hope School of Fine Arts della Indiana University, dov’è Adjunct Professor. Ha esposto i suoi lavori negli Stati Uniti e in Argentina, Spagna, Taiwan, India, Corea del Sud, Canada, Portorico e Irlanda. Nel 2010 ha ottenuto il premio «Best of Show» della manifestazione Pop-Up Now!, promossa dalla Movable Book Society, per la sua opera The Movable Book of Letterforms.
The Movable Book of Letterforms è un prototipo in tre esemplari di libro pop-up sulla tipografia (22 pagine, cm. 21 x 21): «Questo libro pop-up è un’introduzione ai principi di base della forma dei caratteri, alle loro origini e alle loro caratteristiche straordinarie. I caratteri svolgono un ruolo fondamentale nella comunicazione visiva tanto con le forme e lo stile delle lettere quanto con le effettive parole che formano. Quest’opera cerca di dimostrare come un movable book possa essere usato per educare e per creare un impatto visivo nei lettori di ogni età».
C’è da augurarsi che, prima o poi, un editore coraggioso ne faccia una pubblicazione alla portata di molti, un po’ com’è stato per ABC3D di Marion Bataille.
[text] Fabrizio M. Rossi, Italy [images] Enrico Benetta, Italy
«Quale città se non Parma, con la Biblioteca Palatina e il Museo Bodoniano, possono ospitare una mostra interamente dedicata al grande maestro? È la casa naturale del mio lavoro artistico, il coronamento di un sogno che da anni ho nel cuore!». Così l’artista Enrico Benetta si esprime introducendo la mostra «Una questione di carattere», che verrà inaugurata a Parma sabato 28 settembre, alle 17, nella Biblioteca Palatina – Museo Bodoniano, per chiudersi il 1° dicembre.
La mostra, a cura di Andrea De Pasquale e Isabella de Stefano, è organizzata dalla Fondazione Museo Bodoniano in collaborazione con la Biblioteca Palatina e la Biblioteca Angelica di Roma, in occasione dell’edizione 2012 delle Giornate Europee del Patrimonio.
L’inaugurazione sarà arricchita dalla performance di musica e danza del quartetto d’archi Mercurio e di Nicoletta Mastroianni.
Dal comunicato stampa: «Tratto distintivo delle opere di Enrico Benetta, siano esse tele, sculture o installazioni, è il carattere di stampa per eccellenza, il Bodoni, che l’artista crea e reinterpreta utilizzando una particolare lega di metallo corrotta dai segni del tempo e dell’usura, il cor-ten. […] La mostra prenderà avvio dall’ingresso della Biblioteca Palatina – dove si conserva la più ricca collezione di edizioni bodoniane al mondo – con la gigantesca installazione “Arco onirico”. L’esposizione seguirà un itinerario ascensionale, dal basso verso l’alto, snodandosi lungo lo scalone del Palazzo con i “Segnali di presenza” per concludersi nel Museo Bodoniano, dove una nuvola di lettere bodoniane si staglierà e troverà forma nell’aria, sviluppandosi nel vuoto, sopra il busto di Giambattista Bodoni (“Il pensiero”). Nel Museo le creazioni di Benetta – la maggior parte delle quali sono state realizzate per l’occasione e per il Museo – saranno accostate ai volumi originali di Bodoni, stampati proprio con quel carattere che il giovane artista rende contemporaneo e vitale, nel rispetto della sua eleganza e raffinatezza, ma declinandolo secondo le modalità, complesse quanto riconoscibili, dell’arte contemporanea.»
Pubblicato il 19/09/12 su AiapZine. [text] Fabrizio M. Rossi, Italy [images] Libris in fabula, Italy
La notizia di iniziative dedicate alla cultura del libro, del testo e dell’immagine è sempre una buona notizia; lo è particolarmente quando riguarda una città come L’Aquila – che porta tuttora ben visibili le ferite del terremoto del 2009 – e quando una buona parte dell’iniziativa è rivolta alla formazione dell’infanzia.
L’associazione culturale di volontariato aquilana “Libris in fabula” propone nel capoluogo abruzzese una interessante manifestazione (con il patrocinio dell’AIAP e la partecipazione attiva del Conservatorio di musica de L’Aquila) che si articola in due distinti progetti.
Il primo di essi ha per titolo “Illustriamoci: la sintassi musicale correlata a testi scritti e immagini” e consisterà in una nutrita serie di laboratori e incontri con bambini della Scuola primaria finalizzati alla realizzazione di un libro. “Illustriamoci” si svolgerà da lunedì 24 a domenica 30 settembre. Sono in programma laboratori di grafica e legatoria, di teoria e grammatica musicale, di scrittura creativa e illustrazione per la realizzazione del libro. La “didattica cooperativa” del progetto sperimenterà una contaminazione di linguaggi: dalla scrittura alla grafica, dall’illustrazione alle tecniche del libro, fino alla grammatica musicale; non è un caso dunque che i laboratori e gli incontri di “Illustriamoci” saranno ospitati nelle sale del Conservatorio di musica e del nuovo Auditorium donato dal Giappone a L’Aquila.
Il secondo progetto della manifestazione è “Liber L’Aquila”, che si svolgerà da giovedì 27 a domenica 30 settembre. In stretta connessione con “Illustriamoci”, prevede una serie di esposizioni: una mostra dell’editoria per l’infanzia e del libro autoprodotto, una mostra di libri d’artista e la mostra degli elaborati prodotti dai bambini partecipanti a “Illustriamoci”. Sono inoltre in programma diverse presentazioni: dalle tecnologie per la produzione di libri alle realizzazioni editoriali per l’infanzia con la presenza di editori, autori e illustratori. Infine, una serie di conferenze (tutte aperte al pubblico) sui temi al centro dell’iniziativa completano il programma di “Liber L’Aquila”, con relatori autorevoli come Livio Sossi, Roberto Denti, Luca Puglielli e Giuseppe Cristofaro.
Secondo Sandra Antonelli, che è tra i promotori del progetto e tra i docenti dei laboratori previsti, «l’obiettivo è quello di sensibilizzare i lettori più piccoli promuovendo in essi le capacità di attenzione e di ascolto, le capacità di riflessione e rielaborazione personale, di confronto, collaborazione e solidarietà, l’autonomia espressiva e comunicativa. Tutto ciò mediante l’uso di linguaggi diversi (musicale, grafico, linguistico), sviluppando così la consapevolezza della complementarietà dei linguaggi, l’interesse e il gusto per le “cose belle” e per l’arte, la lettura, la scrittura e l’illustrazione. Ci auguriamo che, grazie a questa esperienza, si possa contribuire a un arricchimento dei contenuti offerti dalla Scuola primaria italiana».
Pubblicato il 28/06/12 su AiapZine. [text] Fabrizio M. Rossi, Italy [images] ADCV, Spain
La tipografia spagnola contemporanea sta vivendo già da diversi anni un periodo di particolare vitalità; ne sono testimoni iniziative come le ricostruzioni digitali dei caratteri settecenteschi di Joaquín Ibarra, intraprese a partire dal 1993 dall’Università di Saragozza, così come il progetto Ibarra Real, iniziato nel 2005 dalla Calcografía Nacional, che ricostruisce il carattere realizzato da Gerónimo Gil per il Quijote pubblicato da Ibarra nel 1780. Ricordiamo ancora la mostra Imprenta Real. Fuentes de la tipografía española (Stamperia Reale. Caratteri della tipografia spagnola), tenutasi a Madrid tra il dicembre del 2009 e il gennaio del 2010, il cui catalogo ha vinto il primo premio nella sezione “cataloghi artistici” degli European Design Awards del 2010 [si veda “Progetto grafico” n. 18: Ibarra editore e stampatore, e European Design Awards].
Giungendo all’attualità più immediata, segnaliamo “Sevilla Tipo”, svoltasi nella città andalusa dal 1° al 3 di giugno scorsi, a cura del laboratorio Kitiplá, iniziativa che aveva in programma una serie di conferenze sulla tipografia e due giorni di laboratori tipografici.
Dal 29 giugno al 1° luglio prossimi avrà invece luogo a Valencia il 5° congresso internazionale di tipografia, intitolato quest’anno Más allá de la tinta [oltre l’inchiostro]. Organizzato dalla ADCV [Asociación de Diseñadores de la Comunidad Valenciana], il congresso prevede gli interventi di Christian Annyas, Petr van Blokland, Dave Crossland, Gustavo Ferreira, Roman Gubern, Dylan Kendle, Hilary Kenna, Julio Sanz e Gerard Unger.
Oltre a un nutrito numero di conferenze, il congresso ha in programma diversi laboratori tipografici (alcuni dei quali si terranno il 27 e il 28 giugno) e un “mercatino tipografico” ove sarà possibile presentare le proprie idee o realizzazioni tipografiche. Infine si svolgerà la fase finale della seconda edizione del Premio de diseño de Tipografía “Paco Bascuñán”, intitolato a una figura eminente del progetto grafico spagnolo che svolse la sua opera, socialmente impegnata, dalla transizione democratica fino alla sua scomparsa avvenuta nel 2009. Il Premio, a partecipazione gratuita, prevede tre categorie: caratteri da testo, da titoli e ornamentali, non necessariamente in formato digitale purché complete.
Pubblicato il 26/04/12 suAiapZine. [text] Fabrizio M. Rossi, Italy [images] Auditorium di Milano, Villa Schneider di Biella, Italy
La casa editrice Pulcinoelefante di Alberto Casiraghy compie trent’anni. Ne avevamo parlato già a ottobre su queste pagine immateriali così diverse dalle pagine che sanno di pane in cui Casiraghy imprime con mano di artista i suoi caratteri in piombo, arricchendole con interventi manuali e con stampe, fotografie, disegni, spesso insieme alle belle incisioni in legno di Porazzi.
I festeggiamenti del trentennale hanno già visto realizzarsi, dall’1 al 26 marzo, un’esposizione all’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, a cura de laVerdi, intitolata Le musiche del Pulcino. I primi trent’anni delle Edizioni Pulcinoelefante. La prestigiosa ‘casa della musica’ dell’Orchestra Sinfonica e Coro di Milano Giuseppe Verdi ha origine dalla ristrutturazione della sala del Cinema Teatro Massimo, su progetto dello Studio Marzorati; inaugurata nel 1999, è divenuta in breve tempo uno dei principali poli culturali milanesi. Nel corso dell’esposizione l’Auditorium ha ospitato i più recenti 55 titoli che Casiraghy ha consacrato alla musica, un’arte che l’editore ha praticato e tuttora ama profondamente; oltre mille dei suoi ‘pulcinielefanti’ sono infatti dedicati in vario modo a questo tema ovvero sono opera di musicisti come Sylvano Bussotti o Antonio Ballista.
Dal 20 aprile al 6 maggio i festeggiamenti si spostano nella Villa Schneider di Biella, a cura della Biblioteca Civica; la villa, che fu sequestrata fra il 1943 e il 1945 dalle SS tedesche per farne il proprio famigerato quartier generale, è dal 1973 proprietà comunale e ospita vivaci attività culturali. Per quest’occasione artisti biellesi come Omar Aprile Ronda, Ugo Nespolo e Marco Conti hanno realizzato con l’editore alcuni piccoli e preziosi libri d’artista che saranno esposti insieme a opere dello stesso Casiraghy.
Per approfondimenti
Fabrizio M. Rossi: Venticinque anni di Pulcinoelefante, in “Progetto grafico” n. 11
Pubblicato il 19/04/12 suAiapZine. [text] AiapZine, Italy [images] Fabrizio M. Rossi, Italy
Tutti i musei sono importanti, manco a dirlo, ma alcuni lo sono più di altri, almeno per alcuni, non per tutti. Per noi ad esempio, che ci occupiamo di design della comunicazione visiva, il Museo Bodoniano di Parma ha un significato tutto particolare, custode di quanto abbiamo studiato, di quanto continuiamo ad elaborare progettualmente e di quanto cerchiamo con coscienza ed onestà di insegnare. Contiene quella massima espressione dell’arte tipografica italiana che seppe spingere Maria Antonietta a scrivere a Bodoni da Versailles nel 1770 usando queste parole: «Abbiamo provato molto interesse, il Delfino e io, a guardare il bel libro che ci avete inviato… le stampe sono molto ben fatte. L’Italia, come me lo ripeteva così spesso il buon Metastasio, è sempre il paese dell’arte.»
È per questo e per tanti altri buoni motivi che siamo particolarmente felici di annunciare l’uscita del nuovo numero dello storico “Bollettino del Museo Bodoniano” rinnovato nella struttura, nei contenuti e nel titolo, che sarà presentato venerdì 20 aprile alle ore 17,30, nella Galleria Petitot della Biblioteca Palatina. La presentazione e l’apertura straordinaria del museo con l’offerta di visite guidate domenica 22 aprile si inseriscono nelle manifestazioni della 14a edizione della “Settimana della Cultura” promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali a cui il Museo bodoniano ha aderito anche quest’anno.
Il “Bollettino del Museo Bodoniano” si presenta con il numero 13, che raccoglie le annate dal 2007 al 2010, si rinnova profondamente e assume il titolo di “Crisopoli”, che ricorda una delle città invisibili di Calvino ed è invece il musicale e antico nome di Parma (“città d’oro” in greco), denominazione che Giambattista Bodoni usava spesso nell’indicare il luogo di stampa delle sue edizioni.
I contenuti del periodico sono ora inseriti in specifiche sezioni: Bodoniana (ove in questo numero sono pubblicate alcune delle relazioni tenute al convegno Bodoni e le avanguardie. Le Corbusier, il Bauhaus e la grafica del Novecento), Ad libros e Palatina, che riflettono i fini istituzionali del Museo e il suo stretto legame con la Biblioteca Palatina; Parmensia, che ospiterà contributi sulla storia e le arti degli antichi Ducati parmensi nel tempo legato alla figura e all’opera di Bodoni, nonché sulla storia del libro in genere; Res et monumenta, che contribuisce ad illustrare il clima storico e politico, culturale ed artistico che precede, accompagna e segue il periodo d’attività di Bodoni, dagli anni Sessanta del XVIII secolo alla metà del XIX.
Informazioni: Museo Bodoniano
museobodoni[at]beniculturali[dot]it
daniela[dot]moschini[at]beniculturali[dot]it
tel. 0521.220411
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