Posts Tagged ‘Tipografia’

Tipografia espressiva: Barbara Kruger

mercoledì, febbraio 19th, 2014

«Barbara Kruger è nata a Newark, nel New Jersey, nel 1945. Dopo aver frequentato la Syracuse University, la School of Visual Arts e aver studiato con Diane Arbus alla Parson’s School of Design di New York, ottiene un incarico di lavoro alla Condé Nast Publications. Lavorando per la rivista “Mademoiselle” viene presto promossa capo designer. Successivamente lavora come graphic designer, art director e editor d’immagini nei dipartimenti d’arte di “House and Gardens”, “Aperture” e altre riviste.

Questa somma di esperienze è evidente nel lavoro per il quale Barbara Kruger è ora internazionalmente nota. Nelle sue opere si sovrappongono testi concisi, potentemente espressivi e aggressivi a fotografie che coinvolgono il lettore nella lotta per il potere e il controllo di cui parlano le didascalie. Nel loro inconfondibile aspetto – lettere nere su contrastante sfondo rosso – i suoi slogan divengono immediatamente riconoscibili: «Compro dunque sono», «Il tuo corpo è un campo di battaglia». Molti dei suoi testi pongono interrogativi su femminismo, consumismo, autodefinizione e desiderio, mentre le immagini – in bianco e nero – sono estratte da riviste ampiamente diffuse che “vendono” le stesse idee che Kruger contesta.

Il suo lavoro è presente in musei e gallerie di tutto il mondo, così come è apparso su cartelloni stradali, manifesti e in parchi pubblici o stazioni ferroviarie, come a Strasburgo, in Francia, ed è stato richiesto da altre amministrazioni pubbliche.

Ha insegnato al California Institute of Art, alla School of the Art Institute of Chicago e alla University of California, Berkeley.
Vive a New York e a Los Angeles.»

Dal sito di Barbara Kruger.
Lavori di Barbara Kruger.
Installazione «Belief+Doubt».
Barbara Kruger: In conversation with Iwona Blazwick, from Modern Art Oxford: this is tomorrow

Un bel segno: il calligramma

martedì, dicembre 3rd, 2013

G. Apollinaire, “Calligrammes”, 1918.

«calligramma s. m. [comp. di calli- da kalòs, bello, e -gramma, segno, disegno] (pl. -i).

– Estrosa disposizione tipografica delle parole di un testo, soprattutto di un componimento poetico, così da formare disegni decorativi o figure bizzarre. La parola è stata adoperata come titolo di una raccolta di poesie (fr. Calligrammes, 1918) di G. Apollinaire»
Così il Vocabolario Italiano Treccani. Da notare che delle 86 poesie di cui si compone Calligrammes 19 sono veri e propri calligrammi.

«Questo genere poetico si inserisce nel filone della poesia visiva del Novecento e insieme alle esperienze del Futurismo e del Dadaismo manifesta la volontà di superare gli schemi linguistici e letterari tradizionali e sperimentare nuove forme di libera espressione» [Elvira Marinelli, in Poesia: antologia illustrata].

Liberazione del segno, liberazione della parola: un processo che aveva già avuto nell’opera di Cézanne, in pittura, e in quella di Mallarmé, in poesia, due momenti fondamentali [cfr. in Diario tipografico: “Lettere in libertà” e “Mallarmé: scrittura e forma del testo”].

In realtà la storia dei calligrammi in occidente, benché non con questo nome, inizia un paio di millenni prima. Nella Grecia ellenistica del IV-III secolo a.C. abbiamo infatti “poesie figurate” che verranno poi chiamate technopaègnia da Ausonio.
Fra le prime di quel periodo vi sono l’ascia e le ali composte da Simìas (o Simmia) di Rodi e la siringa (flauto di Pan) di Teocrito, uno dei maggiori poeti ellenistici. Al II-I secolo a.C. risale invece l’altare composto dal poeta Dosìada di Coo; un tema in voga, poiché lo troviamo ancora nel I-II secolo della nostra èra a Roma, a opera di Lucio Vestino, bibliotecario dell’imperatore Adriano. I latini chiameranno queste composizioni carmina figurata, ed è esattamente con questo nome che conosciamo alcune opere del senatore e poeta Optaziano, del IV secolo.
La tradizione dei carmina figurata proseguirà con successo durante tutto il Medioevo. Due esempi su tutti: il Liber de laudibus Sanctae Crucis, di Rabano Mauro (VIII-IX seolo), erudito carolingio e arcivescovo di Magonza; la Croce di Venanzio Fortunato, del XII secolo.
Di fatto non si smetterà mai di comporre “poesie figurate”, naturalmente con modi e finalità diverse a seconda delle epoche. Nel Rinascimento ne abbiamo esempi nella Hypnerotomachia Poliphili (Sogno d’amore di Polifilo), di Francesco Colonna, pubblicato da Aldo Manuzio a Venezia nel 1499; o in Francia, con la Dive bouteille (Dea bottiglia) che appare nel pantagruelico Quinto libro, pubblicato postumo nel 1564.
L’epoca manierista e barocca non mancherà di avvalersi delle possibilità polisemiche ed enigmatiche offerte dai testi figurati. Cito come esempio l’opera Urania, di Baldassarre Bonifacio (Venezia, 1628).
Concludiamo questa breve rassegna storica di poesie figurate con The mouse’s tale, di Lewis Carroll, contenuto ne Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie (1865).

Da un punto di vista grafico si può risolvere il calligramma in vari modi: testo che definisce una sagoma disponendosi sul contorno di essa, testo all’interno di una sagoma, testo all’esterno di una sagoma; naturalmente ogni combinazione fra le varie modalità è possibile. I calligrammi didatticamente più interessanti sono a mio avviso quelli in cui soltanto il testo si fa immagine di se stesso, definendo la rappresentazione di sé senza l’intervento di elementi “figurativi”.

Fabrizio M. Rossi

G. Apollinaire, da “Calligrammes”, 1918.

G. Apollinaire, da “Calligrammes”, 1918: “Il pleut”

G. Apollinaire, da “Calligrammes”, 1918.

G. Apollinaire, da “Calligrammes”, 1918.

G. Apollinaire, da “Calligrammes”, 1918.

G. Apollinaire, da “Calligrammes”, 1918.

G. Apollinaire, da “Calligrammes”, 1918.

G. Apollinaire, da “Calligrammes”, 1918.

G. Apollinaire, da “Calligrammes”, 1918.

G. Apollinaire, da “Calligrammes”, 1918.

G. Apollinaire, da “Calligrammes”, 1918.

Simmia di Rodi, “Ascia”, IV-III sec. a.C.

Simmia di Rodi, “Ali”, IV-III sec. a.C.

Teocrito, “Flauto di Pan o siringa”, IV-III sec. a.C.

Dosiada, “Altare”, II-I sec. a.C.

Vestinus, “Altare”, I-II sec. d.C.

Optaziano, “Carmina figurata”, IV sec. d.C.

Rabano Mauro, “Croce”, VIII-IX sec. d.C.

Venanzio Fortunato, “Croce”, XII sec.

Colonna, “Hypnerotomachia Poliphili”, 1499.

Rabelais, “Dive bouteille”, 1564.

Bonifacio, da “Urania”, 1628.

Carroll, “The mouse’s Tale”, da “Alice”, 1865.

Libri su libri

sabato, novembre 23rd, 2013

Da Bookrepublic.it: Libri su libri

«Lavorare intorno ai libri, conoscere i segreti di chi i libri li fa, di chi li scrive, di chi li legge. Dalla tipografia alla libreria, dall’editore alla biblioteca, dalla pergamena all’ebook. Sono questi i libri sui libri che ogni bibliofilo dovrebbe avere, e in occasione di BookCity sono in promozione

Novità editoriale: “Diario tipografico”

venerdì, novembre 15th, 2013

Diario tipografico. Incontri, caratteri, libri, di Fabrizio M. Rossi.

2013: secondo centenario della morte di Giambattista Bodoni, il grande editore, stampatore e disegnatore di caratteri. In quest’occasione viene pubblicato, per la prima volta come e-book, un saggio sulle numerosissime ricostruzioni dei suoi caratteri prodotte dagli inizi del 900 ai nostri giorni: una guida per chiunque voglia orientarsi nella scelta dei caratteri bodoniani, oggi in formato digitale, con schede sulle fonderie che li hanno prodotti.

Stampati o digitali, neri d’inchiostro o brillanti su uno schermo, caratteri e libri accompagnano ogni giorno gran parte della nostra vita. Insieme alla sezione dedicata a Bodoni, questa raccolta di saggi – già pubblicati perlopiú su “Progetto grafico” – vuol essere un contributo alla consapevolezza del ruolo fondamentale svolto tuttora nella nostra civiltà dalla forma della “scrittura artificiale” e dal libro. Un volume per i cultori della “tipografia” e per gli appassionati della lettura, con approfondimenti su caratteri classici, come l’Ibarra, su editori particolarissimi come il Pulcinoelefante, su importanti collezioni di libri rari e d’artista come quella di Corrado Mingardi, su fenomeni storici come l’alfabeto e la tipografia armeni.

E ancora: sulle molteplici forme che possono assumere le “lettere in libertà”, sull’attenzione rivolta da un grande scrittore come Mallarmé all’aspetto “grafico” delle sue opere, sul fenomeno antico del plagio dei marchi editoriali, per finire con una nutrita rassegna di incontri con alcuni dei maggiori protagonisti internazionali della tipografia e del progetto grafico.

Con un articolo di Aldo Ferrari e un contributo di Alessandro Segalini. Fotografie di Fabrizio M. Rossi, Claudia Damiani e Vittoria Gliddon Ercolani.
342 illustrazioni online e 27 collegamenti ipertestuali. Indice dei nomi, delle opere, dei luoghi, dei caratteri e delle fonderie.

E-book distribuito da Bookrepublic in 49 librerie online.

The quick brown fox…

domenica, luglio 7th, 2013

…jumps over the lazy dog.
Prima o poi doveva succedere che un pangramma si avverasse. Ora il tipografo può riposare serenamente: la vita ha un senso.

Paradossi editoriali

domenica, marzo 17th, 2013

Fabrizio M. Rossi [text], Elizabeth Perez [images]

Ho letto sul “Sole 24ore” di questa domenica un’interessante segnalazione di Stefano Salis, giornalista che si occupa di grafica (editoriale e non) per quel quotidiano.

Incuriosito, sono andato a guardare il lavoro segnalato.

Si tratta di un prototipo di copertina per Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, realizzato da Elizabeth Perez per The Austin creative department, una scuola che aiuta a creare il proprio portfolio.

La prima di copertina del volume contiene un fiammifero che il dorso del volume invita a sfregare su di sé. Bell’esempio di lavoro per paradosso di senso e di eleganza formale.

L’autrice, non priva di senso dell’umorismo, dichiara di aver ricevuto soltanto una lettera negativa fra le tante ricevute (insieme, va detto, a numerosissime recensioni positive da parte di riviste e quotidiani), e la mette a disposizione dei lettori. Eccone il contenuto: «Lei ha letto veramente FH 451? Se lo avesse letto non avrebbe MAI fatto quel che ha fatto!!! NON ha ALCUN senso!!! Si vergogni!»

Comments are open…

Disegnatori di caratteri: TDC 2012

venerdì, marzo 8th, 2013

Fabrizio M. Rossi [text] TDC, designers [images]

Presentiamo come risorsa didattica alcuni riferimenti utili per confrontarsi con l’eccellenza nel disegno dei caratteri secondo il Type Directors Club.

Ecco le immagini e i collegamenti dei vincitori del prestigioso TDC Award del 2012:

Balkan, di Nikola Đurek e Marija Juza, Croazia

Chiavari, di Hélène Zünd, Svizzera

Greta arabic, di Kristyan Sarkis, Libano

Harriet, di Jackson Cavanaugh, USA

Hipster script, di Alejandro Paul, Argentina

La república, di Cesar Puertas, Colombia


FF Mister K informal
, di Julia Sysmäläinen, Germania

Mr. Porter, di Underware, Olanda

Rekja, di Anton Studer, Svizzera

Ruq‘ah DecoType, di Mirjam Somers, Thomas Milo e Peter Somers, Olanda

Smidgen, di Ken Barber, USA

Sutturah, di Octavio Pardo e Zizur Mayor, Spagna

Vibro, di Max Phillips, USA

Tipografia e “libri mobili”

lunedì, marzo 4th, 2013

Pubblicato il 4/03/2013 su AiapZine
Fabrizio M. Rossi, Italy [text] Kevin Steele, USA [images]

Kevin Steel è un progettista grafico che ha conseguito un master alla Henry Radford Hope School of Fine Arts della Indiana University, dov’è Adjunct Professor. Ha esposto i suoi lavori negli Stati Uniti e in Argentina, Spagna, Taiwan, India, Corea del Sud, Canada, Portorico e Irlanda. Nel 2010 ha ottenuto il premio «Best of Show» della manifestazione Pop-Up Now!, promossa dalla Movable Book Society, per la sua opera The Movable Book of Letterforms.

The Movable Book of Letterforms è un prototipo in tre esemplari di libro pop-up sulla tipografia (22 pagine, cm. 21 x 21): «Questo libro pop-up è un’introduzione ai principi di base della forma dei caratteri, alle loro origini e alle loro caratteristiche straordinarie. I caratteri svolgono un ruolo fondamentale nella comunicazione visiva tanto con le forme e lo stile delle lettere quanto con le effettive parole che formano. Quest’opera cerca di dimostrare come un movable book possa essere usato per educare e per creare un impatto visivo nei lettori di ogni età».

C’è da augurarsi che, prima o poi, un editore coraggioso ne faccia una pubblicazione alla portata di molti, un po’ com’è stato per ABC3D di Marion Bataille.

The Movable Book of Letterforms
Kevin Steele

Tipografia espressiva: Massin

mercoledì, febbraio 6th, 2013

Fabrizio M. Rossi [text]

Massin: scheda biografica (pdf scaricabile, 33 kb)

Massin: riferimenti nella Rete

Language unleashed
Massin, the Unclassifiable Free Thinker

Robert Massin in Wikipedia
La cantatrice chauve in Wikipedia
Massin in Continuo: a Dictionary (intervista di L. Wolf)
La cantatrice chauve, immagini
La cantatrice chauve, testo francese
La cantante calva, testo italiano

Bibliografia

Massin, di L. Wolf, ed. Phaidon (inglese)
Massin
, con una prefazione di P. Apeloig, Pyramid éditions (francese/inglese)

Convegno “Caratteri. Filosofia e arte dell’espressione”

martedì, gennaio 22nd, 2013

Fabrizio M. Rossi [text] Unife [images]

Venerdì 25 e sabato 26 gennaio si svolgerà a Ferrara il convegno «Caratteri. Filosofia e arte dell’espressione», a cura del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara.

Declinata secondo prospettive e intendimenti eterogenei, la nozione di ‘carattere’ risulta cruciale per intendere la storia delle idee estetiche e morali, sociali e politiche, dall’età classica alla contemporanea, con valenze teoretiche e pratiche che influenzano anche la letteratura e il teatro, la fisiognomica e la neuroestetica, le pratiche figurative e l’arte tipografica.

Programma
25 gennaio ore 15

Saluti di Matteo Galli, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, Università di Ferrara
Presiede Silvana Vecchio, Università di Ferrara
Interventi di:

Paola Zanardi, Università di Ferrara, Ricordo di Giancarlo Carabelli
Anna Maria Belardinelli, Università La Sapienza, Roma, Teofrasto, Menandro e La Bruyère: il comico dei caratteri
Patrizia Castelli, Università di Ferrara, Caratteri e fisiognomica nello scorcio del XV secolo
Andrea Gatti, Università di Ferrara, Educazione estetica e carattere morale nel XVIII secolo
Eugenio Lecaldano, Università La Sapienza, Roma, David Hume e il carattere: tra critica dell’identità personale e riflessioni sulla morale
Emilio Mazza, IULM, Milano, David Hume e i pappagalli neri. Note ai Caratteri Nazionali

26 gennaio ore 9
Presiede Marco Bertozzi, Università di Ferrara
Interventi di:
Cristina Paoletti, Università di Ferrara, Dugald Stewart: abiti mentali, educazione del carattere e vizi dei filosofi
Sandro Cardinali, Università di Ferrara, Goldoni e la critica ai costumi borghesi
Matteo D’Alfonso, Università di Ferrara, Schopenhauer e la sfida del carattere
Fernando Vidal, ICREA, Barcellona, L’espressione corporea nella pittura: il punto di vista della neuroestetica
Fabrizio M. Rossi, Accademia delle Arti e Nuove Tecnologie, Roma,
Il carattere dei caratteri: sistemi di classificazione e nuove tendenze nella tipografia

Sala Agnelli – Biblioteca Comunale Ariostea
via Scienze, 17
Ferrara