Archive for the ‘Grafica e pensiero’ Category

Novità editoriale IkonaLíber 03_14

domenica, marzo 2nd, 2014

Paragrafi sull’armonia, di Michele Zaffarano.

Queste pagine di scrittura ragionante, apparentemente geometrica, sembrano orientate a costruire, tassello dopo tassello, un qualche strano teorema per paragrafi su un’armonia (sociale? economica? …musicale?) di cui non viene dato in verità un profilo stagliato. È indecidibile, imprecisabile. E, poiché non c’è forse nulla di meno decidibile e precisabile del linguaggio, della parola, si dovrà attribuire il ruolo di protagonista proprio a questa disarmonica entità, nominata in ogni passo del testo.

Più che a pagine assertive, tuttavia, ci troviamo di fronte a una sorta di vera e propria erosione o eliminazione del positivo di quella che parrebbe essere metascrittura. La parola cioè, continuamente chiamata in scena, continuamente prende distanza da sé, è umbratile, «ammette incongruenze», scarta necessariamente verso «la forma del tempo sociale» (ammesso che si possa poi «sapere / cos’è il sociale»), trama differenze e ne è tramata, funge da pietra d’inciampo anche politica: «qual è il compito della parola / induce include perturba il processo di scambio»; «la parola infetta gli altri rapporti / diventa immediatamente / una forma sociale / di pensiero».

Dunque: parole parlano di parole, nel contesto del sistema di segni che, da parlanti, ci sembra di aver capitalizzato, possedere, trattenere in/come vocabolario, planetario noto. È invece l’accumulo, il linguaggio, ad aver capitalizzato noi, è lui ad eccederci. Questa è allora l’idea di cui il libro sembra essere un trattato. Allo stesso tempo, è evidente e sanamente esposto che non ci troviamo nel campo di una effettiva matematica o geometria. Ce lo dimostrano sia le stesse impronte ambiguamente dimostrative, teorematiche, dell’opera, sia la sua ironia strutturante, sia il continuo rovesciamento del senso comune a cui il testo ci fa assistere, su cui riflette: «i prodotti pensano le parole / le parole pensate sono la forma finale dell’universo materiale / rivelano la forma semplice / di isola / le leggi pensano di non essere soltanto parole».
Marco Giovenale

Disponibile in versione a stampa e in e-book

Tipografia espressiva: Cavan Huang

martedì, febbraio 25th, 2014

Cavan Huang è nato nel 1977 a Toronto, Canada. Ha studiato urbanistica alla McGill University di Montréal e graphic design alla Rhode Island School of Design. Ha lavorato per sei anni alla Time Warner. È direttore creativo associato di Interbrand (New York). Suoi lavori sono stati pubblicati su Contemporary Graphic Design, CMYK Magazine, AdAge Magazine.

Nei suoi lavori, come per esempio gli Harlem Documents (segnalati da Alessandro Bigardi, che ringrazio) è presente una duplice attenzione nei confronti sia della tipografia sia dei contesti urbani.

Tipografia espressiva: Barbara Kruger

mercoledì, febbraio 19th, 2014

«Barbara Kruger è nata a Newark, nel New Jersey, nel 1945. Dopo aver frequentato la Syracuse University, la School of Visual Arts e aver studiato con Diane Arbus alla Parson’s School of Design di New York, ottiene un incarico di lavoro alla Condé Nast Publications. Lavorando per la rivista “Mademoiselle” viene presto promossa capo designer. Successivamente lavora come graphic designer, art director e editor d’immagini nei dipartimenti d’arte di “House and Gardens”, “Aperture” e altre riviste.

Questa somma di esperienze è evidente nel lavoro per il quale Barbara Kruger è ora internazionalmente nota. Nelle sue opere si sovrappongono testi concisi, potentemente espressivi e aggressivi a fotografie che coinvolgono il lettore nella lotta per il potere e il controllo di cui parlano le didascalie. Nel loro inconfondibile aspetto – lettere nere su contrastante sfondo rosso – i suoi slogan divengono immediatamente riconoscibili: «Compro dunque sono», «Il tuo corpo è un campo di battaglia». Molti dei suoi testi pongono interrogativi su femminismo, consumismo, autodefinizione e desiderio, mentre le immagini – in bianco e nero – sono estratte da riviste ampiamente diffuse che “vendono” le stesse idee che Kruger contesta.

Il suo lavoro è presente in musei e gallerie di tutto il mondo, così come è apparso su cartelloni stradali, manifesti e in parchi pubblici o stazioni ferroviarie, come a Strasburgo, in Francia, ed è stato richiesto da altre amministrazioni pubbliche.

Ha insegnato al California Institute of Art, alla School of the Art Institute of Chicago e alla University of California, Berkeley.
Vive a New York e a Los Angeles.»

Dal sito di Barbara Kruger.
Lavori di Barbara Kruger.
Installazione «Belief+Doubt».
Barbara Kruger: In conversation with Iwona Blazwick, from Modern Art Oxford: this is tomorrow

Novità editoriale IkonaLíber 02_14

martedì, febbraio 4th, 2014

Il lamento della Natura. De planctu Naturæ, di Alano di Lilla. A cura di Giancarlo Giuliani.

Questa edizione e traduzione italiana del De planctu naturæ, la prima contemporanea, ha il duplice pregio di colmare una lacuna negli studi di settore e di ricostruire la genesi della posizione ufficiale della Chiesa sul tema dell’omosessualità. Inquadrata nel contesto del pensiero di Alano di Lilla, Doctor universalis, l’opera, di carattere allegorico, si apre con il lamento della Natura che si dice oltraggiata dagli atti illeciti compiuti contro di lei. L’omosessualità assurge così a errore a diversi livelli, non solo sessuale ma anche linguistico-grammaticale, etico, cosmico: crea disordine, scompaginando il progetto concepito da Dio stesso. La scelta della resa in traduzione in versi liberi, insieme all’estrema cura semantica, permette di apprezzare in modo particolare il monologo della Natura che si alterna al racconto in prosa secondo il topos letterario tipico del genere.

Disponibile in e-book.

Testo latino.

Invictus. In memoria di Nelson Mandela

sabato, dicembre 7th, 2013

Invictus

Out of the night that covers me,
Black as the pit from pole to pole,
I thank whatever gods may be
For my unconquerable soul.

In the fell clutch of circumstance
I have not winced nor cried aloud.
Under the bludgeonings of chance
My head is bloody, but unbowed.

Beyond this place of wrath and tears
Looms but the Horror of the shade,
And yet the menace of the years
Finds and shall find me unafraid.

It matters not how strait the gate,
How charged with punishments the scroll,
I am the master of my fate:
I am the captain of my soul.

Dalla notte che mi avvolge
nera come il pozzo che va da un polo all’altro,
ringrazio qualunque dio possa esistere
per la mia anima indomabile.

Nella crudele morsa delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato per l’angoscia.
Sotto i colpi di randello della sorte
il mio capo è sanguinante, ma non chino.

Oltre questo luogo di collera e lacrime
incombe solo l’Orrore delle ombre
eppure la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza paura.

Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto pieno di castighi il cammino.
Io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima.

William Ernest Henley

traduzione di Fabrizio M. Rossi

Presentazione IkonaLíber a Roma

mercoledì, novembre 20th, 2013

A Roma, martedì 26 novembre 2013 alle 18:30
nella Libreria Empiría (via Baccina, 79)
presentazione del primo libro della collana SYN_scritture di ricerca
a cura di Marco Giovenale

FIGURINA ENIGMISTICA

di Mariangela Guatteri

Edizioni IkonaLíber

Introduce l’incontro Marco Giovenale.

Letture dell’autrice.

Sarà presente l’editore, Fabrizio M. Rossi.

Scheda del libro:

«[…] Mariangela Guatteri ha scritto un’opera che impiega e piega il periodare noto e ingannevole del gioco enigmistico, dell’interrogativo irrisolto e irrisolvibile, in narrazione appena accennata e subito ritratta […]. Così l’autrice ci introduce nei risvolti complessi di una parola che racconta e tuttavia si frammenta e disperde, si polverizza. E diviene o si rivela allo stesso tempo anche politica, spiazzante, sempre ironica […]».

Mariangela Guatteri (Reggio Emilia, 1963) vive a Montericco. È redattore del sito http://gammm.org/, co-curatore delle pubblicazioni bilingui Benway Series (http://benwayseries.wordpress.com/), e contribuisce a diversi blog dedicati alla scrittura di ricerca e all’asemic writing. Per una parte della sua vita si è occupata di arte visiva, didattica, tecnologie digitali e architettura dell’informazione. Ha pubblicato libri di poesia e in prosa, e alcuni suoi testi sono tradotti in francese e in serbo.
Recentemente, in prosa: Casino Conolly, nel volume collettivo Ex.it 2013 (Tielleci, 2013), Il secondo nome (Arcipelago, 2012), Tavola delle materie (diyfferx, 2012), Nuovo soggettario (diyfferx, 2011: http://issuu.com/differxhost/docs/mguatteri_nuovosoggettario_diyfferx_2011). Il suo ultimo libro di poesia è Stati di assedio (Anterem, 2011 – Premio Lorenzo Montano).
Diversi materiali – testi, opere video/visive, asemics – sono pubblicati in rivista e in rete. Alcune pagine di Figurina enigmistica sono state anticipate nel n. 16 de “L’Ulisse” (LietoColle, marzo 2013). Tracce e notizie del suo lavoro sono raccolte nel sito http://mariangelaguatteri.wordpress.com/

Scheda sulla collana SYN

SYN in pdf

Empiría
Via Baccina, 79 – 00184 Roma
tel. e fax 06 69940850
Direttore Editoriale: Marisa Di Iorio
Email: info[at]empiria[dot]com

La metamorfosi di Kakà

domenica, aprile 7th, 2013

Fabrizio M. Rossi [text], 1a edizione de La metamorfosi, Lipsia 1916 [images]

Annoto sul mio “dispositivo mobile” (mobile device) questa bella citazione dai Diari di Kafka:

«Ogni parola prima di lasciarsi scrivere da me si guarda in giro da tutte le parti»

Mentre sto scrivendo il nome “Kafka”, il programma suggerisce “Kakà”… Fantastico: finalmente il giusto riconoscimento a un campione dell’umanità.

Allora provo a riscrivere “Kafka”, ma ormai il programma ha imparato e non s’azzarda più: il suggerimento ora è proprio “Kafka”.

Potenza della didattica.

Paradossi editoriali

domenica, marzo 17th, 2013

Fabrizio M. Rossi [text], Elizabeth Perez [images]

Ho letto sul “Sole 24ore” di questa domenica un’interessante segnalazione di Stefano Salis, giornalista che si occupa di grafica (editoriale e non) per quel quotidiano.

Incuriosito, sono andato a guardare il lavoro segnalato.

Si tratta di un prototipo di copertina per Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, realizzato da Elizabeth Perez per The Austin creative department, una scuola che aiuta a creare il proprio portfolio.

La prima di copertina del volume contiene un fiammifero che il dorso del volume invita a sfregare su di sé. Bell’esempio di lavoro per paradosso di senso e di eleganza formale.

L’autrice, non priva di senso dell’umorismo, dichiara di aver ricevuto soltanto una lettera negativa fra le tante ricevute (insieme, va detto, a numerosissime recensioni positive da parte di riviste e quotidiani), e la mette a disposizione dei lettori. Eccone il contenuto: «Lei ha letto veramente FH 451? Se lo avesse letto non avrebbe MAI fatto quel che ha fatto!!! NON ha ALCUN senso!!! Si vergogni!»

Comments are open…

Tipografia espressiva: Massin

mercoledì, febbraio 6th, 2013

Fabrizio M. Rossi [text]

Massin: scheda biografica (pdf scaricabile, 33 kb)

Massin: riferimenti nella Rete

Language unleashed
Massin, the Unclassifiable Free Thinker

Robert Massin in Wikipedia
La cantatrice chauve in Wikipedia
Massin in Continuo: a Dictionary (intervista di L. Wolf)
La cantatrice chauve, immagini
La cantatrice chauve, testo francese
La cantante calva, testo italiano

Bibliografia

Massin, di L. Wolf, ed. Phaidon (inglese)
Massin
, con una prefazione di P. Apeloig, Pyramid éditions (francese/inglese)

Aforismi e citazioni 5

domenica, gennaio 27th, 2013

Fabrizio M. Rossi [text]

«Le elezioni non suscitano più alcuna passione; i figli deputati succedono ai padri deputati, e pensare che “candidato” deriva dal latino “candido”

La storia può ripetersi, purtroppo, se la memoria è corta e il nostro linguaggio è idiota.
Per celebrare la «Giornata della memoria» del 2013 pubblichiamo un pensiero che sembra formulato oggi. Risale invece a un secolo e mezzo fa, essendo tratto da «Paris au XXe siècle», opera di Jules Verne (1828-1905) scritta intorno al 1863 e ambientata nella Parigi di un secolo dopo. L’opera, rifiutata a suo tempo da Hetzel, l’editore di Verne, è stata ritrovata nel 1986 e pubblicata nel 1994 da Hachette.