A text is a thing

Pubblicato il 25/01/12 su AiapZine. [text] Fabrizio M. Rossi, Italy / [images] Galleria Vistamare, Italy

L’attenzione delle arti visive nei confronti del testo e della lettera scritta è tuttora viva; ne è prova la mostra A text is a thing, inaugurata il 17 dicembre 2011 e attualmente in corso nella “Galleria Vistamare“ di Pescara (chiuderà il 21 febbraio 2012), nel cuore storico di Pescara. La mostra, a cura di Vincenzo de Bellis e Alessandro Rabottini, espone opere di Meris Angioletti (1977), Pedro Barateiro (1979), Pavel Büchler (1952), Bethan Huws (1961), Anna Franceschini (1979), Michael Müller (1970) e Vincent Vulsma (1982): «sette artisti di generazioni diverse che analizzano il rapporto fra testo e arti visive […]. Il testo diventa una “cosa” e le parole sono colte nella loro materialità, fino addirittura a sgretolarsi». Le opere esposte sono datate fra il 1973 al 2011 e alcune state realizzate appositamente per questa occasione.

Il rapporto fra arti visive e scrittura non è solo appannaggio del presente ma da sempre è ricco di suggestioni e di motivi di riflessione. Il Novecento, in particolare, ha visto numerose testimonianze dell’attenzione degli artisti nei confronti della scrittura in senso lato così come, in particolare, della tipografia e dell’oggetto libro. Chi scrive ne ha reso conto su “Progetto grafico” recensendo un’importante uscita monografica del “Bollettino del Museo bodoniano” intitolata Lettere in libertà: dalle iniziali miniate ai graffiti, alfabeti, segni, immagini, che ricordava, fra l’altro, due grandi mostre: Testuale. Le parole e le immagini, del 1979 (originata dalla poesia visiva e dalla semiotica e dedicata a coloro che, negli anni Settanta, avessero esplorato il rapporto fra parola e immagine oltre i confini della Pop art) e Nella materia. Dal Futurismo a Kiefer, alfabeti nell’arte del Novecento. Da Burri a Kounellis, metalli e ossidazioni, del 2003. Nel “Bollettino” si evidenziavano inoltre le riflessioni di Gloria Bianchino su L’avanguardia delle parole, che sottolineava il ruolo nodale di Paul Klee come colui che trasformava le immagini del reale in segni, attraversando scritture di civiltà diverse e dimostrando che pittura e scrittura non sono due sistemi contrapposti ma complementari, che dipingere può essere come scrivere. Ricordiamo infine, sempre nel “Bollettino”, l’intervento di Stefano Calzolari su Lettrismo e Situazionismo, centrato sul periodo compreso fra il secondo dopoguerra e il maggio del 1968.

Per informazioni:
info@vistamare.com
www.vistamare.com
Per approfondimenti:
“Progetto grafico”, nn. 14/15, maggio 2009
www.aiap.it/progettografico

Immagini
Apertura, 01 e 06: Pedro Barateiro, Finalmente…, 2011, 504 matite di rovere rivestite di colore d’oro. 06: Michael Muller, Biographie von Kautschuk (Das Fräulein Yang Chin)), 1993 /2008, materiali vari.
02: Bethan Huws, Digressive Biscuits, 2009, legno di ciliegio.
03: Bethan Huws, Untitled (Qu’est-ce que tu penses…), 2006, alluminio, vetro, gomma e plastica. Bethan Huws, Digressive Biscuits, 2009, legno di ciliegio. Pedro Barateiro, Mask for Book 10 (For D.F.W.), 2011, inchiostro nero su carta Fabriano da 300 g.
04: Bethan Huws, Untitled (What did you do…), 2005-06, alluminio, vetro, gomma e plastica. Bethan Huws, Untitled (HELIX…), 2008, alluminio, vetro, gomma e plastica. Pavel Buchler, Nodds, 2006, due video loop diacronici, monitor 14 pollici. Pedro Barateiro, Mask for Book 10 (For D.F.W.), 2011, inchiostro nero su carta Fabriano da 300 g.
05: Meris Angioletti, frammenti JL, 2011, tavolo in ferro e vetro, 17 sculture in argilla. Pavel Büchler, Acid and Nicotine (The best minds of my generation), 2009, 9 disegni, acido solforico e fumo di sigaretta su carta.

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